Adulti e Scout: eresia o realtà?

“… fare strada non significa vagare senza meta, ma piuttosto scoprire la propria via, per i piacevoli sentieri della natura in vista di uno scopo preciso…” (Baden Powell)

Francesco Marchetti – Adulto Scout

Un elemento che, fin dall’inizio della sua storia, ha differenziato lo scoutismo dagli altri metodi educativi è la caratteristica peculiare dello scout di mettersi uno zaino sulle spalle e percorrere i sentieri di un bosco insieme ad un gruppo di amici, non per fare trekking, ma per fare route, strada di vita: per vivere, a contatto con la natura, la gioia di una comunità che cresce alla ricerca del disegno di Dio su ciascuno.

Cerchio di Adulti Scout

Lo stesso Baden-Powell nella “Strada verso il successo” scriveva: “Chiunque può autoeducarsi con il metodo della strada uscendo dagli agglomerati urbani, andando all’aria aperta, percorrendo boschi e prati con lo zaino in spalla ed un bastone in mano, portando con sé la tenda, una coperta ed una gavetta, ma…soprattutto la sua libertà. Marciando all’aria aperta, marciando all’avventura per la campagna, abbeverandosi alle bellezze del cielo, della terra e del mare. Ammirando i colori dei boschi e dei prati, respirando il profumo del fieno e dei fiori, ascoltando la musica dei ruscelli ed il mormorio del vento, imparando a conoscere gli animali e le loro abitudini, fino a sentirsi loro compagno e parte del grandioso piano della natura. Fare strada – concludeva B.P. – non significa vagare senza meta, ma piuttosto scoprire la propria via, per i piacevoli sentieri della natura in vista di uno scopo preciso“.

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