Archivi categoria: Comunicazione

La logica nel messaggio

Oggi la preoccupazione palese o inconscia di molti è se il pensiero sequenziale tipico del testo latino sia ancora possibile… tuttavia i processi propri di ogni sistema computerizzato sono ancora soggetti alla logica binaria che presuppone la definizione e il limite, come accadeva nel pensiero classico.

Italo Leone

Sembra che oggi la scuola italiana si allontani sempre più dallo studio delle lingue classiche, il greco e il latino, in nome di una società che richiede la conoscenza delle lingue moderne e in particolare della lingua inglese.
Inseguendo la modernità, abbiamo dimenticato che per molti secoli prima di Cristo e per quasi duemila anni d.C., le due lingue classiche hanno formato generazioni di giovani, educando la loro mente e foggiando i loro comportamenti come cittadini comuni, come uomini di governo o come addetti alla formazione di altri giovani.
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Il grande silenzio

… io credo, che non si debbano temere le idee contrarie alle nostre, ma “il silenzio” perchè è nel silenzio, e non nelle argomentazioni contrarie, che si può leggere indifferenza, nessuna considerazione, ed al limite “silenzioso disprezzo”…

Francesco Marchetti

«… Nella Torre il silenzio era già alto. Sussurravano i pioppi del Rio Salto. I cavalli normanni  alle lor poste  frangean la biada con rumor di croste. Là in fondo la cavalla era, selvaggia, nata tra i pini su la salsa spiaggia; che nelle froge avea del mar gli spruzzi ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi …».  No, amici, questa riflessione che affido al nostro sito web non è un esercizio di critica letteraria, ma, per quello che può valere, una amara riflessione sulla diffusa modalità di comportamento che vede opporre “il silenzio” alle idee, ed ancor più alle persone con le quali, per un qualsivoglia motivo, non ci sentiamo in sintonia o che comunque esprimono opinioni diverse dalle nostre. In altri termini, il passo della poesia di cui sopra è per me come una icona poetica di quella diffusa modalità di comportamento che amo definire “muro di gomma”, che preferisce “l’alzata di spalle” o addirittura il silenzio ostile, al civile confronto delle idee.
Muro di gomma

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La narrazione

Considerazioni sull’importanza della narrazione nella metodologia scout.

Aldo Canino

Nella primavera del 1991 ho fatto un viaggio in nave nei Caraibi e I’ultima tappa è stata Miami. Oltre al normale giro turistico nella città, ove erano stati ambientati tanti film e telefilm polizieschi che io seguivo con passione, c’era la possibilità di fare un giro nelle Heverglades.
Le Heverglades sono quella immensa area di laghetti e stagni che oltre a pesci e volatili ospitano gli alligatori e che si visita con gli zatteroni ad elica posteriore, capaci di passare dall’acqua alla terra e viceversa ma anche di produrre un frastuono infernale tanto da richiedere l’uso di cuffie di protezione. Il giro turistico fu fatto secondo copione e quindi con grande soddisfazione degli amanti della natura come me.

L’aspetto sorprendente era costituito dal fatto che l’area era abitata, da centinaia di anni, dalla tribù dei Seminole, che si considerano una nazione indigena mai sconfitta sia dagli Spagnoli che dagli Americani. Quindi i Seminole non pagano tasse di alcun tipo, nemmeno quelle obbligatorie per frequentare le università.

La storia di questo popolo ci venne raccontata dal Capo tribù in lingua originaria tradotta in inglese daOsceola Capo Seminole una guida. Il grande capo, indossando il costume delle cerimonie, con lo sguardo fisso oltre l’orizzonte iniziò e fini la sua narrazione con tono grave e, soprattutto, solenne. lo non conosco la lingua “seminole” e nemmeno l’inglese, ma credo di aver capito tutto di quella narrazione e di ricordare solo quella nell’ambito di uno straordinario viaggio ai Caraibi.
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