Oltre le parrocchie?

Le provocazioni dell’Evangelii Gaudium

Conversazione tenuta il 20 giugno 2014 al Campo Estivo della Comunità Masci Lamezia Terme 1 “Neocastrum” dall’Assistente Ecclesiastico Don Antonio Brando.

Evangelli Gaudium - copertinaProviamo a immaginare le nostre parrocchie, i nostri gruppi, associazioni, movimenti… non come prestazioni di servizi e luoghi di pura aggregazione, ma come case accoglienti. E’ questo che si chiede Gianni Di Santo in un articolo del 28 febbraio 2014. Riflettiamo insieme.

L’esortazione apostolica Evangelii Gaudium sembra quasi essere scomparsa dal radar dell’interesse pubblico. Per i giornali non è più notizia da prima pagina,  per alcuni non ha il valore di un’enciclica, per tante parrocchie è tema da non sottolineare, ho l’impressione che gli operatori pastorali facciano finta che non esista.
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Il Postmoderno e l’Italia della Grande Bellezza

Italo Leone
(Conversazione tenuta il 29 maggio 2014 al Circolo di Riunione di Lamezia Terme)

Il Postmoderno, come suggerisce il termine, è il tempo che succede al Moderno, l’epoca che possiamo far iniziare con l’Umanesimo italiano e la conseguente fiducia nell’Uomo, considerato protagonista della storia e dominatore della Natura attraverso la conoscenza scientifica e la manipolazione tecnologica, fiducioso nelle verità che scopre e nell’idea di progresso (Galileo, Bacone, Cartesio). Questa visione ha dominato la storia dei popoli dell’Occidente cristiano fino a metà del Novecento. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, nella cultura delle élites si avverte progressivamente il venir meno della fiducia in un sapere unitario e in una visione progressiva della storia di cui l’uomo è il protagonista e il fine ultimo. (Nietzsche, Freud, Propp, Lévi-Strauss e lo Strutturalismo, Poststrutturalismo, Semiotica modificano radicalmente i parametri interpretativi del reale passando dalla visione dialettica propria dell’idealismo e del marxismo a una visione più complessa della storia come processo determinato da una molteplicità di fattori e difficilmente prevedibile). Potremmo sintetizzare le conseguenze di ciò con le parole tratte da un articolo di Eugenio Scalfari su la Repubblica: “Qualcuno s’incomincia ad accorgere che è venuta meno la figura del padre e che questa lacuna di paternità è una delle cause non marginali della perdita d’identità e della nevrosi diffusa che da molti anni affligge il nostro Paese e non soltanto. Se il padre ha dimissionato non ci saranno più neppure i figli, i fratelli, i cugini; mancano i punti di riferimento. La stessa salutare dialettica tra le generazioni viene meno e si trasforma in una lotta per il potere tra vecchi e giovani.

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Italo Leone – Il Postmoderno e l’Italia della Grande Bellezza