La breve introduzione di Italo Leone alla cerimonia di rinnovo della Promessa nello storico cortile accanto alla Cattedrale.
E siamo ancora una volta in questo cortile in cui da ragazzi, pieni di energia e di speranze, si pronunciò per la prima volta a Lamezia Terme una Promessa scout.
Ci ritroviamo dopo cinquantasei anni, con più acciacchi e meno illusioni, a ripetere con emozione quella stessa promessa, convinti che questa semplice cerimonia non scaturisce dal sentimento di nostalgia per quella fase della vita umana in cui la strada da percorrere è ancora lunga e i ricordi sono ancora pochi, ma risponde a un convincimento profondo dell’intelletto e all’adesione commossa del cuore.
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uesta domanda mi è venuto spontaneo riandare alle parole pronunciate da Papa Francesco durante la veglia di Pasqua in San Pietro.
zione di un teologo ebreo, A.J. Heschel, che afferma: “il ricordo costituisce la pietra di paragone di tutte le azioni. La memoria è una sorgente di fede. Avere fede è ricordare…molto di ciò che la Bibbia ci chiede, come credenti, può essere racchiuso in una sola parola: ricorda Israele (Dt 4,9) ….. il ricordo è quindi un atto sacro: noi santifichiamo il presente rammentando il passato…”